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DOSSIER SUL
RANDAGISMO FELINO
Il progetto del GAR per la
protezione e il riconoscimento dei gatti randagi in Canton Ticino:
le soluzioni etiche ai problemi di convivenza con l'essere umano.
Leggi QUI
16 Ottobre 2013
GAR ON-AIR
Interviste radio sul tema del
randagismo felino in Canton Ticino
La Consulenza (Rete1),
puntata dedicata a "Gatti e colonie feline", con Sabrina
Piacente, coordinatrice GAR, la veterinaria Donata Ghiringhelli
e Elisabetta Ghirlanda, vicesindaco di Arbedo-Castione, comune
convenzionato con il nostro gruppo per la gestione di
problematiche legate ai gatti e al randagismo felino.
Ascolta la
puntata del
16.10.2013
Luglio 2013
Anche Agno dalla parte dei randagi
Raccolta la sfida lanciata da una consigliera comunale che
chiedeva una base legale per la gestione delle problematiche
legate agli animali sul territorio, il comune malcantonese
pronto a scendere in campo a fianco del GAR in difesa dei
randagi.
Dopo la
votazione, lo scorso novembre, del Consiglio comunale sulla mozione
pro-randagi presentata dalla consigliera Sara Pettinaroli, la
questione è passata alla commissione della gestione e alla
commissione delle petizioni. Con grande piacere vi annunciamo che, a
loro volta, queste commissioni hanno votato all’unanimità la
creazione di un gruppo di lavoro ad hoc che dovrà stilare una nuova
Ordinanza municipale sulla detenzione degli animali che comprenda
non solo la detenzione dei cani, ma anche la gestione dei gatti
randagi.
Anche ad
Agno, dunque, siamo riusciti a far passare il messaggio che le
soppressioni indiscriminate non costituiscono la soluzione del
problema; presto verrà formalmente riconosciuto lo statuto di “gatto
randagio”, base legale fondamentale per la protezione dei felini,
così come già avviene nel Comune pioniere di Arbedo-Castione.
L’iniziativa
di una persona motivata e già attiva sul territorio, ha permesso
quindi al GAR di presentare il proprio progetto di tutela e difesa
dei gatti randagi in un nuovo comune ticinese. Un iter mai
intrapreso fino ad ora, che ha visto diversi passaggi: discussione e
votazione in consiglio comunale della mozione presentata
spontaneamente, l’incontro con le commissioni dove abbiamo potuto
spiegare dettagliatamente tutto quanto ruota attorno all’annoso
problema dei gatti randagi e alla loro gestione già rodata in oltre
30 comuni ticinesi. Soprattutto abbiamo messo l’accento sulla grande
importanza di dare delle risposte di senso compiuto alle aspettative
della popolazione, che sebbene non voglia essere disturbata dalla
numerosa presenza di animali randagi, chiede anche alle autorità
preposte una gestione etica e risolutiva del problema del
randagismo. Siamo veramente felici che il Comune di Agno abbia alla
fine deciso di istituire un gruppo di lavoro ad hoc (composto di 5/7
membri designati al Municipio, tra i quali ci sarà anche un
rappresentante del GAR) per rendere più efficace l’Ordinanza
municipale sulla detenzione degli animali e preparare così le basi
di intervento pratico sui casi segnalati.
L’intento però
non è solo quello di proteggere e gestire cani e gatti. In questo
senso la consigliera Pettinaroli ha chiesto anche l’aggiunta di una
voce riguardante gli animali e la loro custodia, richiamando le
leggi federali e cantonali, l’Ordinanza dell’UFV sulla detenzione di
animali da reddito e di animali domestici (455.110.1) affinché siano
citate le multe imputabili nel caso di maltrattamenti e/o abbandono.
Questo ci permetterà di gestire il territorio comunale sotto ogni
profilo previsto dalla legge e aprirà le porte ad un cambiamento
culturale che mobiliterà le coscienze a rispettare gli animali come
esseri viventi capaci di provare emozioni, dotati di grande
intelligenza e meritevoli di godere di una vita degna. Ringraziamo
di vero cuore Sara Pettinaroli per l’ottimo lavoro svolto e
l’impegno profuso per la causa, così come le Commissioni coinvolte
ed il Municipio stesso che ha accettato questa sfida. Vi daremo
notizie sull’andamento dei lavori di questo gruppo ad hoc, sperando
di riuscire presto a portare ai nostri amici animali il maggior
aiuto e tutela possibile.
GAR ON-AIR
Interviste radio sul tema del
randagismo felino in Canton Ticino
La Consulenza (Rete1),
puntata del 16.01.2013
Passa in
votazione al Consiglio comunale di Agno, la mozione pro randagi
della consigliera Sara Pettinaroli
Il 5 novembre
2012 si è votato in Consiglio comunale ad Agno, la mozione
della consigliare Sara Pettinaroli che chiede l'istituzione di
un'Ordinanza Municipale sulla detenzione degli animali. In
questo ambito si richiede anche di stabilire un accordo con il
GAR per la gestione delle problematiche legate al randagismo
felino su suolo comunale. Un grande passo avanti per i gatti
randagi e non solo ad Agno: è anche il segno evidente che ormai
i tempi sono maturi per un vero cambiamento per i gatti randagi
ticinesi e di chi ne è confrontato. Ora si passa alla
Commissione delle petizioni e qui potremo intervenire per
spiegare nei dettagli il progetto e come si può adattare alle
esigenze del comune malcantonese. Speriamo di fare breccia e di
vincere questa sfida! Grazie di cuore a Sara Pettinaroli per il
bel lavoro fatto. Grazie! Anche da parte dei gatti randagi del
resto del Cantone. Che questa iniziativa sia d'esempio.
Leggi la
Mozione
Leggi l'articolo sul
CDT (con la
spesa solidale)
Leggi l'articolo su
La Fattoria degli animali "I gatti randagi (a)mici di sempre"
Conferenza
sul randagismo felino
Si è svolta il 27
settembre 2012 la conferenza GAR sul randagismo felino in
Canton Ticino. Ci ha ospitati il Municipio di
Arbedo-Castione con la Commissione culturale. Un comune
storico per il GAR, in cui abbiamo gestito una colonia
di ben 50 gatti negli anni 2008/2009. Da questa
esperienza e dalla sempre più proficua collaborazione
che proseguirà anche per gli anni futuri, abbiamo
raggiunto un traguardo veramente importante: la prima
Ordinanza Municipale sulla detenzione degli animali che,
per la prima volta in Canton Ticino (e pensiamo anche in
Svizzera), annovera degli articoli che regolamentano la
gestione dei gatti padronali e randagi. Leggi
l'ordinanza.
Un grazie speciale alla sempre amica
Fattoria degli Animali che ha scritto dell'evento e
dei progressi nella nostra lotta per vedere riconosciuti
i diritti dei gatti randagi.
Leggi tutto...
Corriere del Ticino, 30 luglio 2012
Mici randagi
da gestire
Il Comune di Arbedo-Castione, dopo quello di Miglieglia, ha deciso
la sua politica
Gatti padronali con collarino e collaborazione con GAR - Ticino sono
i primi passi
Leggi l'articolo...
GAR ON-AIR
Interviste radio sul tema del randagismo
felino in Canton Ticino
La Consulenza (Rete1),
puntata del 05.09.2012
I Coinquilini (Rete1),
puntata del 21.07.2012
Animal House (Rete3),
puntata nr. 1
Animal House (Rete3),
puntata nr. 2
Animal House (Rete3),
puntata nr. 3
La Regione, 30 luglio 2012
Gatti
inselvatichiti: c'è chi li vuole morti
Per il Cantone non è la soluzione
Dolci, ma predatori Coccoloni domestici, ma dotati di potenti
artigli e un istinto cacciatore di tutto rispetto. Se crescono
troppo, sono un problema per la biodiversità locale. Questo secondo
i funzionari federali, che vorrebbero meno gatti domestici
inselvatichiti sul territorio. Ma gli amici dei felini alzano la
voce. Se sani, bisogna sterilizzarli. Ai Comuni tocca la vigilanza,
ma, in Ticino, regna ancora tanta confusione, su come occuparsi di
un problema che può diventare esplosivo in pochi mesi. Testimonianze
Proposte... Scriveteci!
C’è chi li vuole... morti!
Gatti domestici inselvatichiti da eliminare. Parola dell’Ufficio
federale dell’ambiente È subito polemica. L’Ufficio del veterinario
cantonale: ‘Uccidere i randagi non è una soluzione’
di Simonetta Caratti
C’è chi li chiama randagi. Ma il termine corretto è gatti domestici
inselvatichiti: « Bisogna catturarli e ucciderli, ma con umanità; se
si rimettono in libertà, arrecano un problema importante alla
biodiversità locale ». Queste le parole di Reinhard Schnidrig , capo
della Sezione caccia e pesca dell’Ufficio federale dell’ambiente.
Parole rimbalzate sui media nazionali facendo storcere il naso agli
amici degli animali. « È un modo molto discutibile di affrontare il
problema dei randagi, non ci sono nemmeno numeri sul fenomeno: così
si mette la polvere sotto lo zerbino», dice Max Molteni di Atra.
Anche se, l’articolo 5 della Legge sulla caccia permette di
abbattere gatti inselvatichiti, « perché rappresentano un pericolo
per uccelli, lepri e rettili: lo possono fare gli organi di
vigilanza competenti» . Ogni Cantone si regola di conseguenza. In
Ticino, fino allo scorso anno, potevano essere abbattuti durante il
periodo di caccia: « Ne colpivano una decina l’anno, da quest’anno è
vietato, è stata ridotta la distanza di caccia dalle abitazioni »
spiegano dall’Ufficio caccia e pesca. E qualche esemplare non c’è da
escludere che finisse a fare da contorno alla polenta.
‘Comuni, agite subito!’
Del problema si occupa l’Ufficio del veterinario cantonale: « È vero
che la legge permette di addormentare i gatti domestici
inselvatichiti, ma ucciderli non è la soluzione», dice Luca
Bacciarini , veterinario cantonale aggiunto. La sorveglianza spetta
ai Comuni, ma la situazione può sfuggire di mano rapidamente.
Chiediamo a Bacciarini se esiste una soglia oltre la quale è
tassativo intervenire: « Bastano tre gatti senza padrone, non
sterilizzati e ben nutriti, per trovarsene venti entro fine anno.
Non si deve aspettare, ma agire subito e farli sterilizzare»,
raccomanda Bacciarini.
Per tagliare la testa al toro alcuni Stati tedeschi hanno introdotto
dei microchip e castrazione obbligatoria per i gatti domestici, che
escono di casa.
In Ticino non esistono direttive chiare su come i Comuni devono
agire. E molti non sanno proprio che pesci pigliare. Passano
all’azione quando si ritrovano sommersi da reclami di cittadini
imbufaliti per i sacchi strappati e gli usci di casa puzzolenti di
urina. Per evitare la ‘giustizia fai da te’ – che può mettere a
rischio altri animali e persone – diversi esecutivi, ricorrono a
Protezioni animali e al ‘Gruppo aiuto randagi’ di Atra. Sono
tutti volontari, casalinghe e studenti, catturano i felini, li fanno
sterilizzare e curare. Alcuni tornano poi nel loro habitat, se il
Comune e il quartiere danno l’ok e c’è chi se ne occupa. Altri
vengono piazzati in famiglie affidatarie in attesa di essere
adottati.
Alcuni Comuni chiedono di addormentarli
« Siamo sommersi dalle richieste, facciamo quello che possiamo,
siamo una dozzina. Abbiamo lavorato con una trentina di Comuni,
alcuni ci chiedevano di sopprimere i randagi, ma dopo un lungo e
paziente lavoro di sensibilizzazione, ora inizia a cambiare la
mentalità », spiega Sabrina Piacente , coordinatrice del Gar.
Oltre al numero esiguo di volontari e alla carenza di strutture per
alloggiare i felini senza padrone, ci sono anche altri nodi. Uno
riguarda i costi. Sterilizzare un gatto, tra test e castrazione,
varia dai 120 ai 170 franchi. « Ci sono Comuni che coprono le spese,
altri se ne lavano le mani, altri ancora pagano solo una parte.
Dobbiamo arrangiarci con le donazioni. Per fortuna tanti veterinari
ci vengono incontro», precisa.
Con la Città di Lugano difficile collaborare
Altro ostacolo per il Gar è spesso la burocrazia: « Con i Comuni di
valle lavoriamo bene. Con le città a volte è più complicato. A
Lugano, ad esempio, non siamo mai riusciti a mettere una trappola
per prendere i randagi, ci rimpallano da un ufficio all’altro »,
conclude Piacente.
CHE COSA FARE
32 Comuni hanno partecipato al progetto sterilizzazione del ‘Gruppo
aiuto randagi’ di Atra: 700 gatti coinvolti. In 6 anni un felino
genera 70mila discendenti
Trappole e collarini
Dopo una nota informativa ai cittadini, il ‘Gruppo aiuto randagi’
piazza le trappole, i mici domestici vengono muniti di collarino per
essere distinti. Tutti i randagi dal veterinario per test e
sterilizzazione.
Chi paga alla fine
Per ogni randagio sterilizzato, i costi vanno dai 120 ai 170 franchi
(per una femmina, tra i 70 e i 100 fr. per il maschio ndr GAR),
alcuni Comuni non coprono le spese. Il ‘Gruppo randagi’, sono tutti
volontari, copre i costi con le donazioni. Chi volesse aiutare:
www.gar-ti.ch , 079 882 08 32 (dalle 18 alle 21).
Il caso di Miglieglia
‘Abbiamo agito prima che partisse qualche fucilata’
A Miglieglia si è risolto così...
Diverse protezioni animali citano come esempio il Comune di
Miglieglia, per come ha gestito l’esplosione di gatti semirandagi,
coinvolgendo tutti e senza colpo ferire. « Ne avevamo una
quarantina, alcuni malati, tanti non sterilizzati, creavano problemi
alla popolazione e ai turisti », dice l’ex sindaco Marco Marcozzi .
La colonia continuava ad aumentare. Anche perché una ‘gattara’,
seppur in buona fede, ne allevava tanti, troppi, senza pensare a
limitarne la proliferazione. In pochi mesi il problema è esploso e
il sindaco temeva che qualcuno, optasse per la via del ‘fai da te’.
« Per evitare che partisse qualche colpo di fucile, abbiamo
catturato e censito i gatti, curato e castrato chi lo necessitava,
per regolare la popolazione della colonia. Ha pagato il Comune. Se
ne è occupato un veterinario, anche quello cantonale è stato
coinvolto », dice Marcozzi. Il gruppo ‘Aiuto randagi’ ha fatto il
grosso del lavoro. Ma è stato importante coinvolgere tutta la
popolazione. « Abbiamo spiegato perché lo facevamo in una serata
informativa ». Oggi Marcozzi non è più sindaco, ma da cittadino
osserva che il problema è assai diminuito.
L’ornitologo
‘Merli, passeri e cince a rischio’
La natura gli ha dato gli artigli e lui li usa. « Se il numero di
gatti aumenta, crescono anche i problemi per gli uccelli,
soprattutto merli neri, passeri e cince. Ma anche lucertole», spiega
il dottor Matthias Kestenholz . Il biologo è nella direzione della
Stazione ornitologica di Sempach, il centro nazionale che studia le
specie indigene. « Il gatto non è un predatore qualunque – precisa
–, ma il più evoluto per precisione e forza. Divide il suo habitat,
dal giardino alle zone agricole, con altre specie. Anche se nutrito,
andrà a caccia, è il suo istinto ».
L’esperto tiene a precisare che, di regola, i felini non prendono di
mira specie di uccelli rari (sono 200 in Svizzera, 40 sono sulla
lista rossa), perché vivono nelle foreste. Difficile però avere
cifre. L’unica stima parla di 15 milioni di uccelli azzannati in
Svizzera da 1,5 milioni di gatti: « Il dato è verosimile », dice. Le
osservazioni degli ornitologi sulle popolazioni di merli, passeri e
cince sono rassicuranti, « per ora riescono a compensare le perdite
».
Un ultimo consiglio per chi nutre in inverno merli o passeri: «
Posizionare casette o cibo dove il gatto non può sorprendere
l’uccello. A 3 metri da un albero. Al volatile servono 3 secondi per
scappare», conclude .
© Riproduzione riservata
La Regione, 14 aprile 2012
Anche
in Ticino il randagio è di casa
Continue richieste
d’intervento per gatti allo stato brado, 32 Comuni hanno
partecipato al progetto di sterilizzazione.
A un gatto bastano sei anni per generare 70mila discendenti.
Il numero, derivato da un calcolo teorico, mette in evidenza un
rischio che invece è reale: quello creato dalla proliferazione
incontrollata di mici e micini sul territorio e la conseguente
creazione di problemi sociali e sanitari. Come evitarlo? Per il
Gruppo di lavoro aiuto randagi (Gar), progetto dell’Associazione
svizzera contro la vivisezione (Atra), l’unica soluzione è la
sterilizzazione.
In tre anni il Gar, con la
collaborazione a vario titolo di 32 Comuni, ha proceduto a
rendere sterili quasi 700 randagi, nel tentativo di evitarne
l’aumento incontrollato. Impossibile però avere una cifra
precisa di quanti siano i felini allo stato brado alle nostre
latitudini, ci dice la coordinatrice del Gruppo randagi Sabrina
Piacente . Che aggiunge: « L’emergenza esiste. Non vi è in
Ticino un comune che non abbia sul suo territorio almeno un
randagio. Purtroppo continua a persistere nella popolazione la
brutta abitudine di abbandonare il proprio animale per strada
con la convinzione che se la possa cavare ». Con la giusta
disponibilità di cibo e di riparo, in pochi anni la bestiola
finisce per dare vita a una nutrita comunità.
Alcuni Comuni, dove il problema è maggiormente sentito, non solo
hanno permesso ai volontari del Gar di piazzare trappole per
valutare la situazione degli animali allo stato brado, ma hanno
pure ripreso la campagna a favore della sterilizzazione
distribuendo a tutta la popolazione un volantino informativo.
L’invito dei Municipi ai propri cittadini è chiaro: bisogna fare
in modo che i propri gatti non possano procreare. Così facendo,
da un lato, sarà possibile evitare il disturbo che la presenza
massiccia di animali può arrecare alle persone e, dall’altro,
saranno ridotti i rischi di contagio soprattutto per quanto
riguarda le malattie trasmissibili sessualmente – come l’Hiv
felino (il cosiddetto Fiv) – e attraverso il sangue. In assenza
di capacità riproduttiva diminuiscono pure le “fughe d’amore”
che rendono gli animali irrequieti, litigiosi e rumorosi,
finendo per provocare reazioni anche estreme da parte di alcuni
esseri umani; non sono rari, sostiene il Gar, avvelenamenti e
maltrattamenti da parte di sconosciuti.
L’invito dei Comuni è dunque quello di sterilizzare il proprio
animale domestico, affinché non contribuisca ad aggravare il
problema. Che fare però per i randagi? « La nostra soluzione è
quella di catturarli con delle trappole e sterilizzarli. A
quelli più adatti, specialmente se sono giovani, cerchiamo di
trovare una casa. Gli altri, previo accordo con il quartiere e
con il Comune, li lasciamo di nuovo liberi », precisa Piacente.
Con il vantaggio che le colonie di gatti diventano controllate e
controllabili: « O sono gestite da qualcuno sul posto, che
magari già in precedenza se ne prendeva cura, oppure le gestiamo
noi, stabilendo dei turni tra i nostri volontari ».
Le richieste indirizzate ogni anno al Gar da enti locali e
privati cittadini sono parecchie, tanto da eccedere le
possibilità d’intervento del piccolo gruppo di appassionati. «
In altre nazioni la gestione dei randagi è regolata e
regolamentata. In Italia, ad esempio, sono addirittura le Asl
pubbliche a occuparsene » fa notare Piacente.
Emergenza, ma non troppo
Per il veterinario cantonale Tullio Vanzetti la situazione in
Ticino non è così grave come si potrebbe pensare: « Non esiste
una vera emergenza randagi – commenta –. Vi sono invece delle
situazioni problematiche in alcuni comuni del cantone dove la
presenza eccessiva di gatti, per lo più senza padrone, può
arrecare qualche disturbo alla popolazione. Generalmente il
tutto prende il via con il disinteressamento o addirittura
l’abbandono degli animali da parte dei loro detentori. I gatti
finiscono per proliferare sino a formare delle colonie di
parecchi esemplari e a diventare un problema di ordine
igenico-sanitario. Possono inoltre contrarre delle malattie
infettive con il rischio di contagio per altri gatti ».
In assenza di un detentore conosciuto, la competenza di
intervenire spetta alle autorità comunali – precisa ancora
Vanzetti –, che spesso si avvalgono della collaborazione di
associazioni come il Gar. Associazioni « che svolgono un lavoro
molto apprezzabile », annota il veterinario cantonale. « Dopo la
cattura, gli animali vengono sottoposti ad un esame veterinario
per valutarne lo stato sanitario. Gli animali affetti da
malattie trasmissibili incurabili devono essere soppressi per
evitare il contagio ». Se mansueti, prosegue Vanzetti, i gatti
sani possono essere affidati a un nuovo detentore. In assenza di
alternative, dopo la loro sterilizzazione, gli animali possono
essere riportati nel loro habitat di provenienza, ma soltanto
sotto la responsabilità di persone in grado di assicurarne una
detenzione adeguata.
Gennaio 2011
Miglieglia, un
Comune pioniere
Un primo risultato concreto per la
nostra campagna di sensibilizzazione nei riguardi delle Autorità: il
Comune di Miglieglia ha affidato al GAR la gestione di tutti i gatti
randagi sul territorio comunale e il censimento dei gatti domestici.
Leggi QUI
Aprile
2010
È partita
ufficialmente la nostra campagna "a tappeto" sulla sterilizzazione
dei gatti randagi
Abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione a livello
cantonale riguardo la sterilizzazione dei gatti randagi e padronali.
Infatti tutti i comuni e veterinari del Cantone hanno ricevuto per
posta dei volantini di sensibilizzazione con invito a volerli
mettere a disposizione del pubblico, in modo da incentivare la
pratica della sterilizzazione dei gatti randagi e anche padronali,
quale metodo di contenimento del randagismo felino e per contenere
la diffusione delle malattie feline incurabili. Queste infatti si
trasmettono per lo più attraverso gli accoppiamenti e i litigi nei
periodi di riproduzione. La sterilizzazione inoltre è l'unico mezzo
utile ed etico per eliminare il disturbo che i gatti arrecano alla
popolazione attraverso le vocalizzazioni notturne dei gatti in
amore, le spruzza d'urina per marcare il territorio e litigi per
conquistare le femmine. Non da ultimo i gatti sterilizzati vivono
meglio, più in salute e tendono a spostarsi di meno. Infatti siamo
nel pieno periodo degli accoppiamenti e questo spinge i gatti a
compiere spostamenti col rischio di venire investiti e causare
incidenti stradali.
Il GAR invita così la popolazione e le autorità ad avere maggiore
attenzione verso i nostri amici gatti perché la sterilizzazione è un
atto d'amore!
LA CAMPAGNA “STERILIZZARE, PERCHÉ?” E I MUNICIPI
A questo riguardo con piacere vi comunichiamo che la popolazione di
Cresciano ha ricevuto, con un invio a tutti i fuochi, il nostro
volantino pro
sterilizzazione in allegato ad una lettera con cui il Municipio sensibilizza la
popolazione riguardo a questo tema.
Applaudiamo e ringraziamo il Municipio di Cresciano per la
collaborazione che speriamo porti i suoi frutti.
Aggiornamento:
(Maggio 2010) Anche il Municipio di Iragna ha deciso di inviare il
nostro volantino allegato ad una lettera di sensibilizzazione
a tutti i fuochi.
RASSEGNA STAMPA
Corriere del Ticino, 22.04.2010
La lotta al randagismo inizia da Cresciano
Gatti ovunque: il problema stava esasperando la popolazione, il
Municipio ha deciso di intervenire - Una collaborazione con il GAR e
un'azione di sensibilizzazione delle persone sono gli ingredienti
per una migliore convivenza
C'è un problema? Risolviamolo. È quanto si sono detti abitanti e
amministratori comunali a Cresciano, Comune di 610 umani e oltre un
centinaio di gatti. E Cresciano potrebbe davvero fare scuola nella
soluzione di un micro-problema che interessa però diversi Comuni del
Cantone. Stiamo parlando della sovrappopolazione felina. E, si badi
bene, non si tratta di amare o meno i gatti. Si tratta piuttosto di
garantire una convivenza serena ed equilibrata. Per raggiungere
questo obiettivo il Municipio si è affidato al Gruppo aiuto randagi
(GAR, vd a lato) e, accompagnando con una circolare ad hoc il
volantino che promuove la sterilizzazione, ha dato un segnale chiaro
e inequivocabile: non si può pensare di tenere un animale domestico
senza garantire a lui e alla sua prole una vita dignitosa e sana.
Nell'interesse dell'animale, certo, ma anche e soprattutto della
popolazione. Lasciare che la propria micia dia alla luce, ogni anno,
otto dieci micetti ai quali non si è in grado di provvedere - e che
quindi vengono abbandonati e s'inselvatichiscono - non è nè
responsabile nè corretto. Sterilizzare il proprio animale evitando
così gravidanze molteplici e indesiderate è, per contro, una via
percorribile: a Cresciano come altrove. Ferruccio Tognini , che di
Cresciano è il sindaco, si dice soddisfatto. «I primi risultati li
abbiamo già avuti. Gli interventi del GAR nel nostro Comune hanno
permesso di individuare i randagi, di sterilizzarli e rimetterli sul
territorio. La popolazione ha accolto positivamente l'iniziativa e
siamo certi che, con il passare del tempo, anche i gatti padronali
verranno sterilizzati così da non innescare una prolificazione
incontrollata». Ma quanti sono, gli chiediamo, i gatti a Cresciano?
«Difficile contarli. Ce ne sono sicuramente molti. Adesso il loro
numero è leggermente calato. Grazie al GAR, stiamo anche svolgendo
un monitoraggio utile sia come censimento, sia come prevenzione».
Non va infatti dimenticato che, come si precisa nella circolare
inviata dal Municipio a tutti i fuochi, «la sterilizzazione è
l'unico mezzo per contenere le malattie infettive incurabili nei
gatti, patologie che toccano anche i gatti padronali non
sterilizzati che hanno libero accesso all'esterno». Definendo le
dimensioni delle varie colonie feline del Comune si possono adottare
interventi mirati che, oltre a rendere più «domestici» i randagi,
consentono alla popolazione di convivere con gatti sani. m.c.
complementi su La Fattoria degli animali
www.cdt.ch/k23211
LA CAMPAGNA
Il volantino del GAR, allegato alla circolare del Municipio, per
favorire una convivenza serena.
IL GRUPPO AIUTO RANDAGI, UNA REALTÀ TICINESE «Non è uccidendo i
gatti che si risolve il problema»
Il Gruppo Aiuto Randagi (GAR) è un'associazione alla quale fanno
capo numerose persone che, volontariamente, si adoperano per
garantire un'esistenza dignitosa anche ai gatti randagi che, non
dimentichiamolo, in Ticino sono prevalentemente gatti domestici
abbandonati che si riproducono e inselvatichiscono. Sabrina Piacente
è la coordinatrice del GAR. «Il discorso che cerchiamo di portare
avanti si fonda sulla prevenzione. Promuoviamo campagne di
sterilizzazione e adozione di gatti randagi e, nel contempo,
cerchiamo di far accettare nei quartieri la presenza di questi gatti
opportunamente sterilizzati e accuditi da persone di fiducia.
Abbiamo dimostrato che è possibile contenere in modo efficace il
problema del randagismo felino e tutto ciò che si porta dietro. La
fiducia, così come la fattiva collaborazione che alcuni Comuni ci
stanno accordando, ci ha fatto comprendere che si può lavorare molto
bene sul territorio e la risposta dei quartieri dove siamo
intervenuti è molto positiva».
Articolo, sondaggio e complementi su La Fattoria degli animali che
ringraziamo di cuore a nome dei randagi!
http://plus.cdt.ch/la-fattoria-degli-animali/amici-pelosetti/23227/l-aiuto-ai-randagi-sbarca-sul-web.html
STERILIZZARE, PERCHÉ?
Perché così possiamo salvare animali ed evitare
sofferenze!
Se hai dei gatti (o anche uno solo), ricorda che
con la sterilizzazione si possono evitare malattie infettive
trasmissibili per via sessuale o attraverso il sangue (graffi ,
morsi) come la FIV (immunodeficienza, paragonabile
all'AIDS umano) e la FELV (leucemia felina.
Ovviamente queste non sono malattie trasmissibili all’uomo, ma
sono malattie molto pericolose solo per i gatti stessi.
La sterilizzazione inoltre riduce di molto
l’insorgenza di alcuni tipi di tumore, come quello
mammario e uterino nelle femmine, e quello alla prostata nei
maschi.
L’intervento inoltre rende meno probabili le
“fughe d’amore” che spesso si risolvono in investimenti,
maltrattamenti o avvelenamenti.
Insomma la sterilizzazione aumenta
l’aspettativa di vita dei gatti, conferisce loro maggiore
equilibrio e rende più facile per loro e per noi la vita
nell'ambiente domestico.
Responsabilità e amore per gli animali
Sterilizzare il proprio amico a quattro zampe può
evitare 70.000 nuovi randagi: questo è il numero di
discendenti che un gatto o un cane può potenzialmente generare
in soli sei anni!
Per ogni cucciolo che nasce un altro sarà
condannato ad una vita di stenti, alla morte o alla
reclusione in un gattile. Chi adotterà il "nostro" cucciolo per
forza di cose non andrà a cercarne un altro in un rifugio, né ne
adotterà uno abbandonato o nato per strada che ha bisogno
urgentemente di una casa. E uno di quei gatti sfortunati
dovrà quindi continuare a stare in gabbia, o a vivere in un
recinto, o a stare per strada. E spesso morire senza aver
conosciuto alcun affetto o la libertà.
Si perché i rifugi, quando ci sono, sono
sovraffollati e gli animali rischiano continuamente di
ammalarsi. In molti casi per loro non c'è nemmeno quello, ma
solo la strada, una macchina che corre o il veleno che
mette qualche criminale. Ci sono migliaia di gatti di
tutte le età, in attesa di adozione. Perché metterne al mondo
altri? È comprensibile voler avere i cuccioli dalla propria
gatta, ma dobbiamo chiederci se quel nostro piacere valga
tutta questa sofferenza. Sterilizzare è una scelta di
responsabilità e di amore per tutti gli animali e
non solo per i “nostri”.
Le colonie …
Sterilizzare il proprio gatto va bene, e gli
altri che “nostri” non sono? I gatti del cortile, della colonia
sotto casa o che stazionano ai giardini, non sono diversi dal
nostro. Se gli diamo qualche cosa da mangiare, se ci fanno
tenerezza, non fermiamoci alla pappa o a 2 carezze: facciamo
ancora un passo e sterilizziamoli. È ancora più importante
sterilizzare loro, i randagi, affinché non nascano altri
animali condannati ad una vita di stenti, di malattie e di
pericoli. In una piccola colonia gli animali sterilizzati
possono vivere bene, non creando alcun problema. È l’aiuto più
importante che possiamo dar loro:
non deleghiamolo!
Facciamolo noi, da soli o con amici, chiedendo magari consiglio
ad una associazione.
E ricordate di denunciare chi abbandona un
animale perché è un reato!!
Cosa possiamo fare
...
Sterilizzare i
nostri animali e quelli che “nostri” non sono è la prima
cosa che dobbiamo fare. Se davvero
amiamo gli animali.
Domande e risposte ...
I gatti ingrassano
dopo la sterilizzazione? |
No, con una
dieta corretta non ingrassano.
Bisogna
fargli fare almeno una cucciolata?
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No, non
c’è alcun motivo medico che lo renda consigliabile.
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Diventano sedentari?
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No,
dipende dal carattere del gatto, semmai diventano
più affettuosi, meno aggressivi verso gli altri
gatti e tendono a non allontanarsi troppo
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… quindi anche i maschi? |
Sì, anche
loro, sono quelli che rischiano di più di finire
sotto una macchina o di contrarre malattie virali.
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Ma l’operazione non è pericolosa? |
Lo è come qualsiasi intervento di
routine anche per le persone, quindi è un rischio
minimo, cento volte meglio che rischiare un tumore o
una malattia, o una morte violenta.
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Non esiste proprio un’alternativa? |
No, gli
anticoncezionali per gli animali sono cancerogeni,
oltre che poco sicuri.
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Quanto si spende per sterilizzare un gatto?
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Non molto
e nell’arco della vita del gatto incide molto meno
delle cure dal veterinario in caso di incidente
stradale o di ferite profonde da combattimento
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Per i cani valgono le stesse ragioni che qui abbiamo esposto,
quindi anche loro vanno sterilizzati per gli stessi motivi. La
nostra associazione però si occupa solo di gatti e colonie
feline, e per questo abbiamo affrontato il problema con
particolare riferimento ai gatti
Si ringrazia l’Associazione La Cincia
(www.lacincia.it)
per
la collaborazione.
Per maggiori informazioni vi invitiamo:
a contattarci al numero 079/ 882 08 32
(dalle ore 18.00 alle 21.00, eventualmente lasciate un
messaggio)
a scriverci all’indirizzo mail
gruppoaiutorandagi@gmail.com
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