[../photogallery/photo28456/real_p.htm]
QUALI
ANIMALI ZOO AL MAGLIO
In questo documento troverete alcune
informazioni sulle specie animali presenti a Magliaso.
Siamo tornati allo zoo per vedere come se la cavano
gli animali in pieno inverno. Risulta davvero impossibile
spiegare con le parole quella brutta sensazione che
ti assale quando esci liberamente da quella galera e
pensi a loro che invece sono costretti a misurare se
stessi in pochi m2 di spazio asfissiante.
La maggior parte degli animali al Maglio (come in qualsiasi
zoo e circo) soffrono le rigide temperature, i venti
gelidi, la neve… evidenti i loro tremori e le lampade
infrarossi accese in un inutile calore artificiale.
La parte meno esposta al sole dello zoo è ancora innevato.
Fango e neve che costringe i serval, le linci ed il
puma a camminare in bilico sul bordino di pochi centimetri
che cinge la gabbia, stretti inutilmente alle sbarre
per non mettere le zampe in quella poltiglia. Non tutto
lo zoo era praticabile e in alcuni tratti persino chiuso
al passaggio del pubblico a causa del fango.
Ma cosa ci fanno leoni, tigri, puma e tutti gli animali
che niente hanno a vedere con le nostre latitudini rinchiusi
a Magliaso?? Come é ancora possibile che nel 2005 si
accettino strutture simili come educative e che dovrebbero
essere invitanti per far passare un pomeriggio di divertimento
con la famiglia? D’altronde l’abbiamo proprio visto
quel giorno. Abbiamo assistito ad una discussione (monologo)
tra padre e figlia che quel giorno erano andati a passare
la domenica pomeriggio allo zoo al Maglio. La bambina,
sui 8-10 anni, evidentemente annoiata (lei, pensate
gli animali!) preferiva di gran lunga accarezzare il
gatto che gironzola nello zoo, anziché guardare gli
animali dietro alle tristi gabbie. Spiega davvero tante
cose la relativa sfuriata del papà che non comprendeva.
Testuali parole: “che cosa perdi tempo dietro a quel
sacco di pulci, invece di guardare i veri animali?”
e le chiedeva “ma cosa siamo venuti a fare se poi passi
tutto il tempo appresso a quel gatto?”. Ecco qua la
verità facile e scontata. I bambini vedendo i documentari
alla tv e avendo oggi libero accesso ad una miriade
di informazioni sugli animali, sul luogo e le modalità
con le quali vivono, si trovano poi confrontanti allo
zoo e al circo con una realtà fasulla che mal si sposa
con la conoscenza ormai assodata dell’etologia degli
animali, una realtà che palesa invece quanto può essere
dannoso e crudele il predominio umano su di loro. Le
nuove generazioni sanno che quelli sono esseri viventi
senzienti e aborriscono o non trovano alcun interesse
e stimolo in queste obsolete strutture. Tanti di loro
già si rifiutano di andare al circo o allo zoo e la
riprova di come sia alta la sensibilità nelle nuove
generazioni l’abbiamo visto molto bene nel corso delle
conferenze che abbiamo tenuto per le colonie estive
e per i ragazzi delle scuole medie ed elementari su
questi argomenti. La verità é che gli zoo e i circhi
fanno più felici i genitori attaccati alle tradizioni
che potevano renderli felici ai loro tempi e che sono
ancora convinti che portarci i propri figli oggi, equivalga
a fargli fare una bella esperienza. I tempi sono cambiati
e le generazioni future saranno la vera salvezza degli
animali detenuti in cattività. Saranno il macigno che
chiuderà definitivamente gli zoo e i circhi che vivono
sullo sfruttamento animale.
|
Non
con poche difficoltà emotive, due nostre attiviste sono state
in visita allo zoo per documentare lo stato degli animali
e della struttura ad oggi. Ecco le loro impressioni:
Credo
che nessuno (a parte forse la signora Fehr e chiunque tragga
profitto dall’imprigionare animali) possa negare l’assoluta
inidoneità degli zoo quale habitat per gli animali selvatici.
Le gabbie dello zoo al Maglio si presentano in modo assolutamente
innaturale, sporche, alcune davvero fatiscenti. Pressoché
ridicolo il tentativo di ricreare l’ambiente naturale e alcune
situazioni ci hanno davvero fatto salire la pressione, a stento
abbiamo potuto trattenere le lacrime nel vedere animali meravigliosi
costretti a vivere in angusti spazi e i loro sguardi tristi
e i tentativi di avvicinarci ci hanno veramente colpito. Siamo
uscite dalla struttura che ci tremavano le gambe e con una
grande rabbia dentro!
I
visitatori in pratica sono abbandonati a loro stessi nel corso
della visita e abbiamo potuto vedere alcuni loro comportamenti
nei confronti degli animali che denotano quanta mancanza di
rispetto si ha per la vita e la dignità degli animali e quanta
ignoranza ci sia nell’avvicinarsi a queste meravigliose creature.
Pochi i cartelli visibili che chiarivano quali animali erano
imprigionati, la loro provenienza, caratteristiche etologiche,
ecc. e nessuno del personale in giro che potesse dare delle
spiegazioni scientifiche, salvo un cartello affisso all’entrata
in cui si mettevano a disposizione per eventuali domande.
In realtà come in qualsiasi altro zoo, ma qui al Maglio in
particolare, la gente passava in rassegna le varie gabbie,
come se andassero in città a guardare le vetrine, solo che
nessuno pareva rendersi conto che quello che stavano osservando
non erano scarpe e cappotti ma esseri senzienti che meritano
rispetto e dignità. Assolutamente improponibile e inaccettabile
il ruolo che lo zoo al Maglio pretende di assumere quale struttura
educativa e utile per far conoscere gli animali ai suoi avventori.
Sembra davvero essere tutto il contrario: una pantomima della
natura, una vetrina impropria dello stato di schiavitù degli
animali, un esempio lampante di quanto risultino obsolete
e inaccettabili, per un paese che si considera civile e all’avanguardia,
l’esistenza di certe strutture e certi commerci.
Crediamo
che le foto che abbiamo fatto siano più che eloquenti, ma
ecco alcune impressioni su quello che abbiamo visto.
Visita allo zoo 16.01.2005
Gli
orsi dal collare:
(16.01.2005) Con
estremo orrore abbiamo scoperto che la gabbia degli orsi é
ELETTRIFICATA!
Come
si entra salta subito all’occhio la gabbia dei due orsi che
si presenta come una minuscola distesa di cemento, divisa
in due ambienti e una specie di tana di cemento. I due orsi
hanno come unico divertimento un paio di gomme da trattore
e premono contro le sbarre per avere qualcosa da mangiare.
Dell’erbaccia e pezzi di legno buttati qua e là dovrebbero
ricostruire la foresta, l’ambiente da dove provengono e dove
dovrebbero vivere.
Procioni:
La
gabbia dei procioni poco più in là si divide tra una gabbia
esterna e una interna che assomiglia ad un bunker. Sporco,
pieno di ragnatele e ruggine. Un posto davvero indegno e squallido.
Scimmie:
(16.01.2005)
La scimmia con la zampa malformata non l’abbiamo più vista,
ci é risultato impossibile contare gli esemplari (per queste
scimmie esiste una gabbia esterna collegata con una parte
chiusa di cemento). Queste sono probabilmente il grosso gruppo
di scimmie giunte allo zoo in luglio 2004. Nessun cartello
che indichi a che specie appartengono e da dove arrivano.
All’interno
dello zoo sono detenute diverse specie di scimmie. Le gabbie
sembrano essere più decenti di altre nonostante l’immancabile
presenza del cemento, mattoni per giocare e occhi pieni di
tristezza che bucano l’anima. Abbiamo visto una scimmia con
una zampa malformata che aveva il pelo molto sporco e rovinato,
sembrava malata ed era evidente la sua sofferenza.
Nella
gabbia delle scimmie giapponesi gli avventori gettavano senza
riguardo interi sacchetti di pop-corn e altro cibo senza preoccuparsi
dei rifiuti che rimanevano nelle gabbie.
Pappagalli:
Tantissimi
i pappagalli, tra i quali alcuni Ara (che notoriamente vivono
su alberi altissimi), Cacatua, Cenerini e Amazzoni oltre che
diverse specie di uccellini imprigionati in gabbie-voliere
misere, da notare esemplari spiumati segno di evidente sofferenza
e stress. A distanza di 4 mesi abbiamo fotografato la stessa
coppia di “amazzonia dalla fronte azzurro” (dovrebbero essere
loro perché sembrano irriconoscibili se confrontati col cartello)
e cosa più assurda (ma neanche tanto a pensarci bene) erano
esattamente nella stessa posizione di 4 mesi fa. Solo che
uno dei due pare peggiorato nelle condizioni oltre che accusare
una catatonia assoluta.
Leoni
e leoncini:
Dei 5
meravigliosi leoncini nati l’anno scorso ne sono rimasti solo
2, non siamo riusciti a scoprire quando i 3 (sfortunati tra
gli sfortunati) sono partiti e a quale domatore o circo siano
stati venduti. La gabbia é stata ingrandita, ma risulta comunque
palesemente insufficiente. Ci chiediamo dove li metteranno
quando diverranno adulti e in età da accoppiamento.
Tigri
siberiane
Lo zoo
ospita anche 2 tigri siberiane in una piccola gabbia spoglia.
Il cartello recita che al mondo ne esistono solo 200 esemplari
e per motivi di protezione della specie tutte le tigri detenute
negli zoo sono censite in un registro internazionale. Non
abbiamo idea di quale possa essere l’utilità, ai fini di proteggere
le specie di rinchiudere gli animali in un zoo (da cui né
loro né la loro progenie potrà mai uscire) e iscriverli in
un registro di cui non si conosce la capacità di portare azioni
o idee concrete su una probabile soluzione al problema dell’estinzione
della biodiversità.
Questi
animali meravigliosi animali riposano su pedane sollevate
da terra costruite con mezzi impropri e pezzi di metallo che
possono ferire.
Porcellini
d’india
Orribile
la gabbia dei porcellini d’india, piccola e molto sporca.
Pare
chiaro che gli zoo esistono, oggi, esclusivamente a scopo
commerciale tant’è vero che queste strutture si trovano in
genere in centri nevralgici e ad alto afflusso turistico.
Lo zoo al Maglio non fa eccezione visto che é pubblicizzato
enormemente quale polo attrattivo per i turisti. Lo zoo di
Magliaso va rivisto nella concezione di detenzione degli animali
e possibilmente chiuso. Chi era stato a visitarlo in passato
testimonia che é migliorato confronto a prima, ma da quello
che abbiamo documentato durante la visita ci chiediamo come
vivevano gli animali nella struttura 10 o 20 anni fa visto
che la situazione che abbiamo riscontrato oggi é assolutamente
inaccettabile! Per chi ama gli animali e prova empatia per
loro, davvero risulta intollerabile e insopportabile vedere
tale scempio della dignità e della natura animale.
|