Per i diritti di tutti gli animali
   

 

 

Foto e video degli animali dello zoo

 
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 Documentario CDA

 

 

Foto Zoo Magliaso 2007                   

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Foto Zoo Magliaso 21 maggio 2006                

QUALI ANIMALI ZOO AL MAGLIO
In questo documento troverete alcune informazioni sulle specie animali presenti a Magliaso.

 

Testimonianze sulla visita allo zoo al Maglio del 16.01.2005

Siamo tornati allo zoo per vedere come se la cavano gli animali in pieno inverno. Risulta davvero impossibile spiegare con le parole quella brutta sensazione che ti assale quando esci liberamente da quella galera e pensi a loro che invece sono costretti a misurare se stessi in pochi m2 di spazio asfissiante.

La maggior parte degli animali al Maglio (come in qualsiasi zoo e circo) soffrono le rigide temperature, i venti gelidi, la neve… evidenti i loro tremori e le lampade infrarossi accese in un inutile calore artificiale. La parte meno esposta al sole dello zoo è ancora innevato. Fango e neve che costringe i serval, le linci ed il puma a camminare in bilico sul bordino di pochi centimetri che cinge la gabbia, stretti inutilmente alle sbarre per non mettere le zampe in quella poltiglia. Non tutto lo zoo era praticabile e in alcuni tratti persino chiuso al passaggio del pubblico a causa del fango.

Ma cosa ci fanno leoni, tigri, puma e tutti gli animali che niente hanno a vedere con le nostre latitudini rinchiusi a Magliaso?? Come é ancora possibile che nel 2005 si accettino strutture simili come educative e che dovrebbero essere invitanti per far passare un pomeriggio di divertimento con la famiglia? D’altronde l’abbiamo proprio visto quel giorno. Abbiamo assistito ad una discussione (monologo) tra padre e figlia che quel giorno erano andati a passare la domenica pomeriggio allo zoo al Maglio. La bambina, sui 8-10 anni, evidentemente annoiata (lei, pensate gli animali!) preferiva di gran lunga accarezzare il gatto che gironzola nello zoo, anziché guardare gli animali dietro alle tristi gabbie. Spiega davvero tante cose la relativa sfuriata del papà che non comprendeva. Testuali parole: “che cosa perdi tempo dietro a quel sacco di pulci, invece di guardare i veri animali?” e le chiedeva “ma cosa siamo venuti a fare se poi passi tutto il tempo appresso a quel gatto?”. Ecco qua la verità facile e scontata. I bambini vedendo i documentari alla tv e avendo oggi libero accesso ad una miriade di informazioni sugli animali, sul luogo e le modalità con le quali vivono, si trovano poi confrontanti allo zoo e al circo con una realtà fasulla che mal si sposa con la conoscenza ormai assodata dell’etologia degli animali, una realtà che palesa invece quanto può essere dannoso e crudele il predominio umano su di loro. Le nuove generazioni sanno che quelli sono esseri viventi senzienti e aborriscono o non trovano alcun interesse e stimolo in queste obsolete strutture. Tanti di loro già si rifiutano di andare al circo o allo zoo e la riprova di come sia alta la sensibilità nelle nuove generazioni l’abbiamo visto molto bene nel corso delle conferenze che abbiamo tenuto per le colonie estive e per i ragazzi delle scuole medie ed elementari su questi argomenti. La verità é che gli zoo e i circhi fanno più felici i genitori attaccati alle tradizioni che potevano renderli felici ai loro tempi e che sono ancora convinti che portarci i propri figli oggi, equivalga a fargli fare una bella esperienza. I tempi sono cambiati e le generazioni future saranno la vera salvezza degli animali detenuti in cattività. Saranno il macigno che chiuderà definitivamente gli zoo e i circhi che vivono sullo sfruttamento animale.

     

La situazione oggi, visita allo zoo di Magliaso del 18.09.2004:                   

Non con poche difficoltà emotive, due nostre attiviste sono state in visita allo zoo per documentare lo stato degli animali e della struttura ad oggi. Ecco le loro impressioni:

Credo che nessuno (a parte forse la signora Fehr e chiunque tragga profitto dall’imprigionare animali) possa negare l’assoluta inidoneità degli zoo quale habitat per gli animali selvatici. Le gabbie dello zoo al Maglio si presentano in modo assolutamente innaturale, sporche, alcune davvero fatiscenti. Pressoché ridicolo il tentativo di ricreare l’ambiente naturale e alcune situazioni ci hanno davvero fatto salire la pressione, a stento abbiamo potuto trattenere le lacrime nel vedere animali meravigliosi costretti a vivere in angusti spazi e i loro sguardi tristi e i tentativi di avvicinarci ci hanno veramente colpito. Siamo uscite dalla struttura che ci tremavano le gambe e con una grande rabbia dentro!

I visitatori in pratica sono abbandonati a loro stessi nel corso della visita e abbiamo potuto vedere alcuni loro comportamenti nei confronti degli animali che denotano quanta mancanza di rispetto si ha per la vita e la dignità degli animali e quanta ignoranza ci sia nell’avvicinarsi a queste meravigliose creature. Pochi i cartelli visibili che chiarivano quali animali erano imprigionati, la loro provenienza, caratteristiche etologiche, ecc. e nessuno del personale in giro che potesse dare delle spiegazioni scientifiche, salvo un cartello affisso all’entrata in cui si mettevano a disposizione per eventuali domande. In realtà come in qualsiasi altro zoo, ma qui al Maglio in particolare, la gente passava in rassegna le varie gabbie, come se andassero in città a guardare le vetrine, solo che nessuno pareva rendersi conto che quello che stavano osservando non erano scarpe e cappotti ma esseri senzienti che meritano rispetto e dignità. Assolutamente improponibile e inaccettabile il ruolo che lo zoo al Maglio pretende di assumere quale struttura educativa e utile per far conoscere gli animali ai suoi avventori. Sembra davvero essere tutto il contrario: una pantomima della natura, una vetrina impropria dello stato di schiavitù degli animali, un esempio lampante di quanto risultino obsolete e inaccettabili, per un paese che si considera civile e all’avanguardia, l’esistenza di certe strutture e certi commerci.

Crediamo che le foto che abbiamo fatto siano più che eloquenti, ma ecco alcune impressioni su quello che abbiamo visto.

Visita allo zoo 16.01.2005

Gli orsi dal collare:

(16.01.2005) Con estremo orrore abbiamo scoperto che la gabbia degli orsi é ELETTRIFICATA!

 

Come si entra salta subito all’occhio la gabbia dei due orsi che si presenta come una minuscola distesa di cemento, divisa in due ambienti e una specie di tana di cemento. I due orsi hanno come unico divertimento un paio di gomme da trattore e premono contro le sbarre per avere qualcosa da mangiare. Dell’erbaccia e pezzi di legno buttati qua e là dovrebbero ricostruire la foresta, l’ambiente da dove provengono e dove dovrebbero vivere.

 

Procioni:

La gabbia dei procioni poco più in là si divide tra una gabbia esterna e una interna che assomiglia ad un bunker. Sporco, pieno di ragnatele e ruggine. Un posto davvero indegno e squallido.

     

Scimmie: 

(16.01.2005) La scimmia con la zampa malformata non l’abbiamo più vista, ci é risultato impossibile contare gli esemplari (per queste scimmie esiste una gabbia esterna collegata con una parte chiusa di cemento). Queste sono probabilmente il grosso gruppo di scimmie giunte allo zoo in luglio 2004. Nessun cartello che indichi a che specie appartengono e da dove arrivano.

All’interno dello zoo sono detenute diverse specie di scimmie. Le gabbie sembrano essere più decenti di altre nonostante l’immancabile presenza del cemento, mattoni per giocare e occhi pieni di tristezza che bucano l’anima. Abbiamo visto una scimmia con una zampa malformata che aveva il pelo molto sporco e rovinato, sembrava malata ed era evidente la sua sofferenza.

Nella gabbia delle scimmie giapponesi gli avventori gettavano senza riguardo interi sacchetti di pop-corn e altro cibo senza preoccuparsi dei rifiuti che rimanevano nelle gabbie.

   

Pappagalli:

Tantissimi i pappagalli, tra i quali alcuni Ara (che notoriamente vivono su alberi altissimi), Cacatua, Cenerini e Amazzoni oltre che diverse specie di uccellini imprigionati in gabbie-voliere misere, da notare esemplari spiumati segno di evidente sofferenza e stress. A distanza di 4 mesi abbiamo fotografato la stessa coppia di “amazzonia dalla fronte azzurro” (dovrebbero essere loro perché sembrano irriconoscibili se confrontati col cartello) e cosa più assurda (ma neanche tanto a pensarci bene) erano esattamente nella stessa posizione di 4 mesi fa. Solo che uno dei due pare peggiorato nelle condizioni oltre che accusare una catatonia assoluta.

     

Leoni e leoncini:

Dei 5 meravigliosi leoncini nati l’anno scorso ne sono rimasti solo 2, non siamo riusciti a scoprire quando i 3 (sfortunati tra gli sfortunati) sono partiti e a quale domatore o circo siano stati venduti. La gabbia é stata ingrandita, ma risulta comunque palesemente insufficiente. Ci chiediamo dove li metteranno quando diverranno adulti e in età da accoppiamento.

     

Tigri siberiane

Lo zoo ospita anche 2 tigri siberiane in una piccola gabbia spoglia. Il cartello recita che al mondo ne esistono solo 200 esemplari e per motivi di protezione della specie tutte le tigri detenute negli zoo sono censite in un registro internazionale. Non abbiamo idea di quale possa essere l’utilità, ai fini di proteggere le specie di rinchiudere gli animali in un zoo (da cui né loro né la loro progenie potrà mai uscire) e iscriverli in un registro di cui non si conosce la capacità di portare azioni o idee concrete su una probabile soluzione al problema dell’estinzione della biodiversità.

Questi animali meravigliosi animali riposano su pedane sollevate da terra costruite con mezzi impropri e pezzi di metallo che possono ferire.

Porcellini d’india

Orribile la gabbia dei porcellini d’india, piccola e molto sporca.

Pare chiaro che gli zoo esistono, oggi, esclusivamente a scopo commerciale tant’è vero che queste strutture si trovano in genere in centri nevralgici e ad alto afflusso turistico. Lo zoo al Maglio non fa eccezione visto che é pubblicizzato enormemente quale polo attrattivo per i turisti. Lo zoo di Magliaso va rivisto nella concezione di detenzione degli animali e possibilmente chiuso. Chi era stato a visitarlo in passato testimonia che é migliorato confronto a prima, ma da quello che abbiamo documentato durante la visita ci chiediamo come vivevano gli animali nella struttura 10 o 20 anni fa visto che la situazione che abbiamo riscontrato oggi é assolutamente inaccettabile! Per chi ama gli animali e prova empatia per loro, davvero risulta intollerabile e insopportabile vedere tale scempio della dignità e della natura animale.