Per i diritti di tutti gli animali
   

 

 

Iniziative

     
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Cosa puoi fare tu

- invita amici, parenti, compagni di scuola o colleghi di lavoro a non visitare lo zoo

- scrivi lettere sui giornali spiegando il tuo disappunto: purtroppo i mass media sono quali sempre di parte e si vendono a pubblicità unilaterali (per esempio ogni volta che nascono dei cuccioli). E' ovvio che i responsabili dello zoo di rallegrano di tanta promozione gratuita. In assenza di un
giornalismo equilibrato sta a noi far sentire la voce degli animali.

Ecco i principali indirizzi dei mass media:

cantone@cdt.ch
info@laregione.ch
redazione@gdp.ch
info@ticinonews.ch
cronaca@tio.ch


- se ti è possibile organizza incontri o mostre fotografiche nelle scuole: appendi materiale informativo nelle bacheche, distribuisci materiale informativo. Per tutto questo siamo disponibili (anche per fare conferenze!)... contattaci!

- Richiedici le cartoline della nostra protesta da inviare ai proprietari degli zoo: scrivere educatamente direttamente a loro la tua disapprovazione non è reato.Se preferisci puoi anche scrivere senza cartolina, ecco l'indirizzo:

Zoo al Maglio
Fehr-Bloch Edith
6983 – Magliaso (Ticino-CH)

Puoi anche telefonare:

Tel. 0041/91-606.14.93
Fax 0041/91-606.64.23

O scrivere un email:
post@zooalmaglio.ch

- Richiedici il nostro materiale informativo da divulgare (volantini, adesivi, ecc..).

In sede inoltre è disponibile in dossier ufficiale e completo contro lo zoo Al Maglio dove potrai trovare tutte le informazioni sugli animali
- Partecipa alle nostre campagne di protesta e alle nostre iniziative: per saperne di più iscriviti alla nostra mailing list: infocda@bluemail.ch

 

In questi anni ci siamo attivati in molti modi contro lo zoo Al Maglio. Consapevoli che si
tratta di una struttura privata a norma di legge abbiamo cercato di sensibilizzare l'opinione pubblica sia durante stand informativi e conferenze, sia con manifestazioni autorizzate
davanti all'entrata dello zoo.
Abbiamo cercato di coinvolgere i politici locali, ma sono davvero pochi quelli che hanno promosso iniziative parlamentari, che hanno raccolto il nostro invito a partecipare alle nostre manifestazioni o che si sono dichiarati pubblicamente attraverso i mass media.
Abbiamo inoltre promosso altre singolari iniziative di protesta tra le quali una campagna informativa sui bus di Lugano e sul trenino Lugano-Ponte Tresa finanziata dalla Lush), l'invio in Svizzera e all' estero di cartoline di protesta indirizzate ai responsabili dello zoo, una campagna di locandine da appendere sulle automobili, conferenze nelle scuole, ecc..
Qui di seguito una breve cronistoria degli avvenimenti  A Neggio si spegne la dignità degli animali e regna l’indifferenza delle autorità.

Lo Zoo di Neggio/Magliaso (situato a guastare, con la sua tristezza, l’idilliaco paesaggio di una delle regioni più belle del Canton Ticino, il Malcantone) fa parlare di sé solo in occasione di eventi eclatanti, come l’incursione nella struttura e la conseguente liberazione di alcuni animali compiuta dall’ALF: clamore mediatico, quasi unanime condanna da parte
dell’opinione pubblica, richiamo alla legalità ma poi di nuovo sul destino delle creature rimaste nello zoo il disinteresse assoluto. Animali che continuano a morire (realmente,
com’è appena accaduto ad una splendida tigre) o gradualmente d’inedia. Peggio del peggio,
la complicità di molti media (che condannano ma sfruttano le azioni eclatanti) sempre pronti
a regalare pubblicità gratuita allo zoo in occasione di ogni minimo evento, a cominciare dalle nascite di nuovi cuccioli definite “lieto evento” senza nessuno spirito critico e lungimirante. Nessuno, mai, a porsi domande e a preoccuparsi del futuro triste destino di questi poveri animali prigionieri a vita.

Tranne noi, insieme ai cittadini che ci sostengono e a pochi coraggiosi politici, in primis il deputato del Gran Consiglio ticinese Bill Arigoni che da anni si impegna con iniziative parlamentari, con la partecipazione costante alle nostre manifestazioni e con l’appoggio concreto al progetto di riconversione. Ricordiamo infatti che pochi anni fa l’ATRA e la sua delegazione ticinese (il CDA) organizzarono una petizione e una campagna mediatica per attirare l’attenzione sullo zoo. Per affiancare alla protesta una proposta concreta, abbiamo sviluppato anche un serio e praticabile progetto di riconversione di questa struttura (vedi Orizzonti Marzo 2005), che potrebbe diventare un centro di recupero per animali autoctoni salvati da situazioni di abbandono e maltrattamento, partendo dal blocco delle nascite (occasione di uno squallido lucro sulla pelle degli animali visto che questi spesso vengono venduti a domatori, circhi ed altri zoo e sono così destinati a trascorrere la loro vita in prigione), dall’acquisto di nuovi animali e ovviamente dal divieto delle importazioni dai loro luoghi di origine (un mercato altrettanto triste e crudele). Le tantissime firme e la proposta vennero consegnate direttamente ai proprietari dello zoo al termine di una grande manifestazione/corteo, ma rimasero carta straccia. Il nostro impegno è però ovviamente proseguito: dopo una stagione di volantinaggi, il primo di una serie di presidi LEGALI ed AUTORIZZATI per richiedere la riconversione dello zoo al Maglio si è svolto lo scorso 12 gennaio, con la partecipazione di una ventina di attivisti.
Per due ore, sotto la pioggia battente, abbiamo scandito slogan e chiesto pacificamente
ma con fermezza alla famiglia Fehr di riprendere in considerazione la proposta della riconversione da noi avanzata, appunto, tre anni prima. A questo presidio ne sono seguiti
altri quattro, con le medesime modalità e con un numero ancora più alto di partecipanti,
ma quando la richiesta di manifestazioni autorizzate ha cominciato a diventare più insistente (con la richiesta di autorizzazione per 15 date di fila) il Municipio di Neggio ha deciso di respingere le altre date richieste per i mesi di aprile, maggio e giugno 2008.

A questa decisione ATRA si è opposta con un ricorso, che però abbiamo perso: abbiamo di conseguenza dovuto pagare una multa di 800 CHF e ci siamo visti togliere le autorizzazioni a manifestare per i mesi seguenti. Se fossimo tornati (ci abbiamo provato una volta) saremmo stati allontanati e avremmo dovuto pagare ulteriori multe. Abbiamo quindi deciso di
proseguire la campagna contro lo zoo con altre iniziative:
- in collaborazione con LUSH abbiamo fatto affiggere su tutti i mezzi di trasporto del
luganese e malcantone dei flyers informativi contro lo zoo
- abbiamo organizzato un lutto silenzioso nella piazza principale a Lugano
- abbiamo preparato migliaia di cartoline di protesta che ci sono state richieste da tutto il mondo:
le cartoline sono preimpostate per essere indirizzate ai proprietari dello zoo
- abbiamo realizzato un ricco e documentato dossier che riassume la situazione dello zoo,
le nostre iniziative, i progetti, riflessioni di esperti, ecc...Questo dossier è stato preparato
per il pubblico ma anche per i politici del Canton Ticino. Infatti, grazie al nostro impegno di sensibilizzazione e in risposta della mozione del deputato socialista Bill Arigoni, una commissione parlamentare è andata in visita allo zoo. Questa commissione, dopo aver
sentito anche l'ufficio del Veterinario Cantonale ha preparato una relazione
(rel. Alex Pedrazzini).

Zoo al Maglio: il problema passa alle Camere federali

In merito alla votazione e alla conseguente presa di posizione del Parlamento sullo zoo di Magliaso, ATRA e CDA, promotori della campagna per la riconversione di questa struttura, avrebbero ovviamente preferito vedere accolta la mozione presentata il 4 giugno 2007 dal deputato Bill Arigoni.Prendiamo però atto che la mozione è stata respinta per ragioni giuridiche (lo stesso proponente Arigoni era cosciente che non ci sarebbe stato spazio
per un si’).Il deputato ticinese (da anni, con noi, in prima fila nella critica a questa struttura) ha sollevato temi, fatto proposte e posto domande che rispecchiano completamente la nostra posizione.

Notiamo pero' molto positivamente le considerazioni contenute nel rapporto delle Commissione della legislazione (redatto da Alex Pedrazzini) che hanno ripreso e di fatto legittimato molte delle nostre istanze, in particolare per quanto riguarda la tutela della
dignità degli animali, l'aspetto diseducativo e la non valenza scientifica dello zoo al Maglio:
di fatto lo zoo in questione viene giudicato legale ma inopportuno. Il Parlamento si spinge anche oltre prendendo in considerazione (e testualmente auspicando) la nostra proposta di riconversione dello zoo di Magliaso:

"Facciamo nostro l'auspicio secondo il quale sarebbe buona cosa che il Governo, agendo di concerto coi proprietari della struttura, riuscisse a medio termine a far si che l'odierno zoo fosse riconvertito gradualmente affinché vi vengano accolte solo razze animali alle quali si possa garantire vera dignità e non semplice dignità di facciata. Quale primo passo -
e questo è il desiderio espresso dal mozionante - potrebbe esserci quello di giungere ad una rinuncia progressiva delle importazioni/vendite e delle nuove nascite, così da riconvertire serenamente la struttura in questione".

Sarebbe buona cosa se i proprietari dello zoo ne prendessero atto.

In conclusione giudichiamo la decisione cantonale odierna un primo passo in una duplice direzione: nei confronti del pubblico ci auguriamo possa stimolare il senso critico di ogni cittadino su questa triste struttura. A livello politico, auspichiamo che possa invitare ad una concreta riflessione le autorità federali visto che come si legge nella dichiarazione del Parlamento "gli obiettivi formulati nella mozione possano essere perseguiti soltanto
attraverso la modifica delle norme federali che disciplinano questa materia".
Le stesse autorità federali quindi ora si trovano confrontate con una chiara posizione espressa non solo dal mondo animalista ma da oggi sancita anche da un Parlamento cantonale che – lo ricordiamo per inciso – rappresenta tutti i ticinesi.

Invitiamo quindi la deputazione ticinese alle camere federali a prendersi a carico le riflessioni del Gran Consiglio e ad intervenire per la modifica della legge federale in materia di protezione animali. Invitiamo inoltre anche le autorità del comune di Neggio a presentare una modifica del piano regolatore che tolga la definizione zona zoo.
Il nostro impegno di sensibilizzazione proseguirà in entrambe le direzioni, pubblica e politica.

Vi terremo aggiornati, presto ci saranno importanti novità!

ATRA-Associazione svizzera per l’abolizione della vivisezione
CDA-Centro di Documentazione Animalista, Lugano

Qui potete leggere il rapporto della commissione della legislazione che è stato votato in Parlamento e la mozione di Bill Arigoni
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